giovedì 8 marzo 2012

Troppo etero per essere vero


Ambientazione: bar dove vado sempre.
Personaggi: io, il mio migliore amico e uno sconosciuto.

Svolgimento: avevo appena finito di suonare con il mio trio (gran bella esibizione, tra l'altro, you had to be there!) e ne stavo parlando col mio migliore amico, quand'ecco avvicinarsi uno sconosciuto che, chiaramente ubriaco e con tanto di bicchiere in mano, biascica: “Di che orchestra siete?”
“Non siamo un'orchestra, siamo un trio” – rispondo, cercando di restare seria. Ma non l'avessi mai fatto! Questo ci parte per la tangente blaterando spesso cose incomprensibili. E poi: “Vi piacciono i Led Zeppelin?”
“Sì, certo!” “Perché John Bonham è stato il miglior batterista della storia e blablabla hic blablabla... hic!”
Con un certo cinismo gli dico: “Sì, ma poi è morto.” E me la rido.
“Eh sì, ma tutti dobbiamo morire prima o dopo! Io non ho mai suonato la batteria, ma mi sarebbe piaciuto. Se mai un giorno imparerò a suonare la batteria, farò scrivere sulla gran cassa: 'tutti dobbiamo morire'!”
Io e il mio amico sorridiamo e annuiamo convinti, ma lo sconosciuto, non pago, riprende, ciondolante: “Ma io, anche se mi sarebbe piaciuto, non ho mai imparato a suonare la batteria...”
“E come mai?” Ma sì, tiriamoci la zappa sui piedi e incitiamolo a proseguire, nella sua arraffante ricerca delle parole, è pietosamente divertente.
“Perché non ho il coraggio di fare le cose che vorrei fare... i miei amici dicono che non ho le palle. Ma io ce le ho! Non in quel senso lì, però! - ... - Non ho il coraggio. Ma magari un giorno imparerò, chi lo sa?”
“Non è mai troppo tardi” – rispondo, con fare convinto.
“Sì, magari un giorno...” poi si rivolge all'improvviso (be', sì, come può agire d'improvviso un bradipo addormentato) al mio amico e, senza cambiare tono o espressione, come se fosse il seguito del discorso, gli chiede: “Ma tu sei gay?”
“No.” – a questa risposta del mio amico, l'ubriaco sconosciuto non risponde, ma se ne va, così com'era venuto, ciondolante e col bicchiere pieno a metà, scatenando in noi due risate e... sì, anche sollievo.